lunedì 22 aprile 2013

DIO LI FA E LORO SI ACCOPPIANO

In un vano tentativo di autopromozione vorrei farvi notare che, nonostante fossi ancora una ciovine, nel 2010 ero già estremamente saggia.
Avevo già capito che le avventure degli “Harmony Collection Special Pack 4 storie al prezzo di 3” esistono solo negli “Harmony Collection Special Pack 4 storie al prezzo di 3”

Però, in the end, gli affair stile LeMileunaNotte possono addirittura superare quelli stile Tempesta d’Amore.
Alla faccia di chi crede che il chupa dance sia affar serio.

Offro quindi di seguito in esclusiva per voi LeMileunaNotte top 5 dei migliori episodi di Alternative Fiki Fiki.

5) In quinta posizione un classico intramontabile. Quello che, se non l’avete fatto una volta nella vita, dovete provarlo. Almeno per poterlo raccontare. E se non vi arrestano sarà divertentissimo LA PIAZZOLA DI SOSTA.
Dunque lui e lei, di ritorno da una serata in discoteca, vengono presi da irrefrenabile brama. Lui, famelico, accosta.
NB: Tratto di autostrada montana COMPLETAMENTE deserto
Media vettura/h = 1,3.
Bene, quell’1 eravamo noi.
Quel virgola 3 è capitato fosse la volante della polizia.
È capitato anche che l’addetto al controllo del traffico veicolare, in altre faccende affaccendato, si distraesse e si rendesse conto di avere compagnia quando ormai era troppo tardi.
Lo so, ingenuità imperdonabile quella di lasciare a lui una tale responsabilità, ma per ragioni strutturali che non starò qui ad approfondire, risultava l’unica tecnica praticabile.

Poliziotto attende cortesemente qualche secondo (sempre sia lodato) Lui: B-b-buonasera (avete notato anche voi come in queste situazioni la virilità svanisca in un batter di ciglia, puff, lasciando il posto a un imbarazzato quindicenne balbettante?)
Poliziotto: Buonasera, tutto bene?
Lui: Certo, stavamo appunto andando via.
Poliziotto: no no, ci mancherebbe, è una piazzola di sosta! Controllavamo fosse tutto a posto, viste le 4 frecce.
Ah, non ve l’avevo detto? Lei, con evidente sindrome della cittadina modello, prima di fare le cosacce si era preoccupata di attaccare le 4 frecce.

Sai mai che un cervo passasse di lì nel cuore della notte, sbandasse e centrasse in pieno l’auto nella piazzola di sosta perché non adeguatamente segnalata.

4) L’irruenza della gioventù. Pozzi e Ginori ringrazia.
Lui e lei giravoltano intricati come delle fronde di mangrovia fuori dalla doccia, e decidono di consumare la loro passione lì, dove ogni donna sogna romanticamente di fare all’amore.
Sullu cessu.
Saltella che ti risaltella, sul più bello … CRACK!! Addio tavolozza.
Per la precisione addio tavolozza della casa dei suoceri. Ora, se voi volete provare a trovare una panzana convincente, prego, fatevi avanti.
Perché per quanto mi riguarda, il meglio che sono riuscita ad elaborare è stato: “noooo….beeeeehhh….era finita la carta igienica….eeeee l’unico rotolo disponibile era lassù, sopra all’armadio eeee… ecco, ho dovuto issarmi sulla tazza e patatrack.”
“Ah, la carta igienica non è mai stata li sopra?? Curioso … non sai mai dove puoi appoggiare la spesa quando sei sovrappensiero! A me capita sempre di mettere i tovaglioli in frigo per esempio!”

3) Camporella Gipsy
Senza Nadal –ammappate, ma l’avete visto il video di Shakira??- ma le roulotte c’erano. Eccome se c’erano.
Ovvero quando decidi, pur avendo finalmente una casa tutta tua, di provare l’ebbrezza della camporella.
Lasci gli amici al pub, sbadigliando un “noi andiamo, che sonnoAwnNn!” e fuggi via, con aria complice.
Per renderti conto poco dopo di non essere affatto ferrata in quanto a location. Quindi gironzoli un po’, entri in un paio di strade private, qualche goffa manovra in cortili altrui, rischi di infognarti nelle melme primordiali e poi finalmente scegli.
Qui può andare bene. Singolare questo camping dietro a un parcheggio di corriere … chissà cosa ci trovano i turisti …
-Camping Marina degli Zìngher.-
Sé. Ah, nota a piè di pagina. Ci siamo rimessi in carreggiata (siamo fuggiti sgommando a dire il vero) in cerca di un'altra ubicazione.
È suonato il telefono, erano gli amici di ritorno dal pub (Pub in altra provincia veneta ndr)
Nella macchina esattamente dietro alla nostra. Sgamati.
E costretti a virare verso il proseguo della serata danzante. L’alternativa era andare in camporella con tutta la comitiva al seguito. Praticamente un successo.

2) Senza ritegno
Perché dico …
Va bene casa dei tuoi, dei suoi, della sorella, della zia, dell’amica comune, dell’amica mia, dell’amico suo.
Va bene la tenda, la macchina, passi pure il bagno del locale affollato.
Ma la casa della nonna no.
LA CASA DELLA NONNA NO!
O forse sì. Lui e Lei, con la complicità della madre di lui, si apprestano a passare la notte nella casa della nonna assente e ignara della cospirazione.
Parenti serpenti.
Importante particolare: la nonna è molto credente. Non vorrei dire bigotta che ha un accezione offensiva che non si merita affatto, ma diciamo vecchio stampo, ecco.
Che quando mi chiese se i miei andavano a messa, a tavola ci fu un momento di gelo che mancava solo Scrat, lo scoiattolo dell’Era Glaciale.
Tornando a noi, lui e lei arrivano e studiano l’appartamento con la meticolosità con cui si studia una scena del crimine, anni di NCIS finalmente messi a frutto.
La mattina dopo comincia l’occultamento delle prove.
La ciabatta era inclinata così … la goccia d’acqua sul lavello potrebbe tradirci … provaci te a rifare un letto come solo una nonna lo sa fare … Ok. È fatta.
Lui e Lei si dirigono soddisfatti verso le terme, sentendosi Diabolik ed Eva Kant.
Alla fine di una giornata tutta relax, Lui ritira il cellulare dell’armadietto e chiama la mamma. Conclude la telefonata e si volta verso Lei.
“Dov’è il tuo pigiama?”
Vorrei, non sapete quanto vorrei, avere i fotogrammi della faccia di Lei.
Che pensa…
Si concentra…
Realizza…
Diventa paonazza….
Poi a macchie…
Poi implora lui di smetterla con lo scherzo e tirare fuori il pigiama…
Poi decide che MAI più avrà il coraggio di presentarsi a casa di Lui.
Il “pigiama” costituito da un’impalpabile negligé di raso bianco con bordino in pizzo fu rinvenuto dalla nonna sulla lavatrice.
La nonna chiamò la mamma, comunicandole la strana scoperta.
La mamma prontamente disse “Ah, sì, l’ho dimenticato io!”
La nonna rispose “Sé, te piaseria è? No te ste dentro manco con un brasso!”
Idolo. Alle nonne non la si fa.

1) Lo so, lo so che fremete per leggere il gradino più alto del podio! Ma tiè, questo gradino lo voglio lasciare vuoto, che sia di buon auspicio per i futuri tuca tuca di Lui e Lei e di tutti voi che leggete, per la serie IL MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE.

Perché è ormai appurato, così come il matrimonio è la tomba dell’amore e la pancia è la tomba dei dottori, la noia è definitivamente la tomba della copulatio.

martedì 4 dicembre 2012

Buongiorno mondo

Odio il lunedì. E questo lunedì di più.

Ore 00.45: Mi avvolgo nel super piumo ikea fino alle narici.

Ore 2.30: Signore grazie, mi sveglio da un incubo orrendo, sudata e tachicardica come Galeazzi dopo i 100 metri piani. Maledetti Ghost Whisperer, Criminal Minds, NCIS, CSI, Cold Case, e l’ispettore Poirot. Maledetti voi e maledettissima me che mi vi ci appiccico davanti SEMPRE. 

Ore 3.15: Mi desto con la luce accesa e il telefono sulla panza. In assenza di Luciotto si fa quel che si può. Spengo tutto e mi rotolo nel sopracitato piumo. 

Ore 5.15: Mi sveglio di soprassalto col cuore in gola, convinta di aver sentito la sveglia del Nokia suonare. Peccato che sul mio comodino c’è un Blackberry e  non da segni di vita. Poi ci si mette anche la vescica. Quella vescica che da bambina tanto ha fatto tribolare  i miei, perché una notte intera di pipì non l’ha contenuta fino agli 8 anni circa. Il momento in cui devi decidere se abbandonare il piumino o tenerti forte forte la pipì è orrendo. Voi mi capite. Qualsiasi sia la scelta ne esci perdente, in ogni caso non dormirai più. 

Ore 6.00: Suona la sveglia. Rinvio.
Ore 6.05: Suona la sveglia. Rinvio.
Ore 6.10: Suona la sveglia. Rinvio.
Ore 6.15: Suona la sveglia. Rinvio.
Ore 6.20: Suona la sveglia. Rinvio.
Ore 6.25: Suona la sveglia. Rinvio.
Ore 6.30: Suona la sveglia. Merda. 

Il segreto è evitare gli specchi e schivare gli sguardi della gente tipo Gollum nella foresta, finché non si riesce a mettere mano al beauty.

Ore 6.42: Entro in macchina.  -2.5 gradi.
Buongiorno mondo e buona settimana.
FUCK.

martedì 2 ottobre 2012

Smileeeeee...as if you were a chiiiiiild....


Scopro dunque grazie alla mia teen-trentenne amica esperta di social network, che Le Mil e Una Notte sembra in casa sua il deserto del Gobi in bassa stagione -un commento risalente alla primavera del ’96 e una manica di followers remunerati-  ma in realtà tutto il mio sapere, tutta la mia saggezza, tutti i miei profondi argomenti stanno scorazzando liberi e felici per il web. 
Le dinamiche della faccenda rimangono a me ignote. Ammetto che cambiare il font del titolo lo trovo giù un personale successo tecnologico. 
Emozionante.

Ho provato la gioia della solidarietà femminile e un minuto dopo il gusto amaro della critica spietata. Il rovescio della medaglia di una prorompente celebrità.
Già.

Dunque mi rivolgo a te, critico delLe Mil e una Notte. Mi rivolgo a te scettico lettore. Mi rivolgo a te esigente intellettuale dei tempi moderni.
Non vale la pena indignarsi per qualche parola qui ivi scritta perché si tratta, per dirla in francese stretto, di una manica di cazzate.
Si tratta di dare voce a una minima parte di tutte le boiate che mi vengono in mente.
L’obiettivo è stirare la bocca, inarcare le labbra ed eventualmente mostrare i denti. Ad alcuni si piega di più un angolo e ne esce una smorfia bizzarra, va bene uguale. Se parte la sganassata, olè, si superano le aspettative.

Stop.

Solo perché ridere è bello, è bello perfino con l’apparecchio fisso e gli elastici fluorescenti e i pezzi del panino incastrati tra i ganci.
Ridere è sul podio delle cose più belle insieme con il fare l’amore la domenica mattina e il mangiare la parmigiana di melanzane di nonna Cecilia, devo ancora decidere l’ordine, ma insomma, per capirci.

E mi rivolgo in particolare a te, macho man che ti sei sentito offeso nell’intimo da un mio post.
Se tu avessi del tempo da scialacquare, tipo quei minuti nella sala d’attesa del dentista quando l’unica rivista libera è Cavalli e Segugi, ti chiederei di leggere  qui, o qui di come il soggetto di cui preferisco ridere è il mio io-me-medesima.  In quanto fonte inesauribile di minchiate cosmiche, situazioni imbarazzanti, biondezza vera. 
Insomma non è che io sia misandrica. misandriaca. misandrologia. Non è che odi gli uomini. 

Cari uomini, lo confesso.
Io v’amo.
V’amo perché quando ci abbracciate ci fate sentire sicure come dentro a un rifugio antiaereo.
V’amo perché sapete cambiare le lampadine e non vi schifa gettare il sacco dell’umido.
V’amo per il pendolo di Focault nonostante le sue saccocce molli.
V’amo quando cercate di coprire le scoregge con un abile colpo di tosse.
V’amo per i bacini dolci e i limoni a tubo.
V’amo quando ci accompagnate a fare shopping nei centri commerciali e vi adagiate sui divanetti alzando bandiera bianca.
V’amo quando ci guardate in quel modo che ci fa sentire fighe come Angelina Jolie, che fino a un minuto prima ci sentivamo fighe come Rosi Bindi.
V’amo perché ordinate sempre il piatto più lurido del menù, così possiamo ordinare il secondo più lurido senza sentirci in colpa.
V’amo perché a volte siete molto più divertenti di noi donne. Ma non sempre eh???

E v’amo soprattutto perché nella categoria rientra l’uomo perfetto, l’eroe di ogni donna, il cavaliere senza macchia.
Colui che nulla ignora e che ha una risposta a qualsiasi quesito e che può compilarti la constatazione amichevole per telefono e che sa chi era il giudice di Giochi Senza Frontiere dell’89.
Il Manny Aggiustatutto del tuo cuore, il Gandalf di ogni situazione.

NB.
Smentisco con forza la teoria che vede le figlie idealizzare i propri padri. Trattasi di fatti oggettivi e non sindacabili.
Se si tratta del mio poi, non ne parliamo.

<3>

giovedì 28 giugno 2012

E poi lo chiamano Homo Sapiens...


Pausa caffè.
Collega racconta di queste trasmissioni incredibili che vanno per la maggiore in questo momento.
Mille modi per morire
Non interromperò con una digressione su questo genere di programmi, che mi lasciano sempre molto perplessa.
Collega riferisce il seguente episodio:
“C’è quest’uomo, bruttino poarèt … che insomma per far colpo sulle donne, decide di giocarsi tutto sulle dimensioni”
Non interromperò per chiarire quanto una donna se ne strabuggeri delle dimensioni se il proprietario dell’attrezzo non le garba . Prometto che non lo farò. Però ecco, giusto per puntualizzare, se ne strabuggera.
“Insomma questo decide di legarsi un wurstel con un laccio emostatico alla gamba, e va in discoteca. Le donne attratte cominciano ad avvicinarsi”
Non interromperò per precisare che men che meno in discoteca, tra buio e luci intermittenti, una donna si mette ad ispezionare delle patte a caso.
“Balla e struscia, ad un certo punto questo stramazza al suolo e muore. Per colpa del laccio emostatico troppo stretto”
Ecco.  
Kaputt. 
Adios.


Tutto questo per fare un appello accorato. A un uomo che nella nostra azienda ha suscitato molte domande, moltissime occhiate fugaci, altrettante teorie più o meno verosimili.
A colui che sembra camminare con un calzino da calciatore arrotolato sapientemente nella tasca dei jeans.  E preciso calzettone da calciatore, non fantasmino.
A colui che, da quando si è diffusa la voce, non viene più guardato negli occhi (Ha la mia solidarietà, ho lo stesso problema per colpa delle zinne).
Caro I.V. *
Ci hai convinto.
Ma ora, di grazia, LEVATI QUEL LACCIO EMOSTATICO, PRIMA CHE SIA TROPPO TARDIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!

*Immane Verga, ndr.

giovedì 31 maggio 2012

Patate OGM

Non si finisce mai di imparare. Oggi il vecchio Mut mi ha detto che c'è questo dottore americano specializzato in plastiche di patate.
Praticamente patate di plastica.
7000 dollari per avere la miglior patonza ever. Pare che la richiesta sia talmente esagerata da indurre il guru della fionda ad aprire uno studio anche a Dubai.
Quindi ,cari uomini, sappiate che se andate a Dubai probabilmente il sottomutanda che tanto vi appassiona sarà vero quanto la neve su cui sciate.

Età media dai 20 ai 40. Che io ingenuamente pensavo che a vent'anni fosse un bocciolo di rosa, e casomai si dovesse intervenire a 60, quando dai che ti ridai il cedimento strutturale è anche un tantino naturale... E invece no, sbagliavo! Perché, per quanto poco frequentata, anche lei invecchia! Non sono rughe d'espressione, mi hanno assicurato. Quella scusa rimane valida solo per George Clooney e a quanto pare comunque vale solo per la faccia...

Rimane comunque buona norma un uso corretto dell'attrezzatura. Che non è che se uno mastica orsetti Haribo 24hours a day e poi una volta all'anno va dal dentista le carie non gli vengono, ecco.

Quindi prima regola: morigeratezza.
Seconda regola: tenete il tagliando di garanzia.

Che il Dottor Passeradoro ha detto che se non è liscia come una pesca nettarina non è idonea.
Nota bene, a farci venire l'ennesima paranoia estetica è UN UOMO.

Esimo Dottor Passeradoro, ritiene Lei forse, con quel pendolo di Facault tra due imbarazzanti saccocce molli, di essere nella posizione di poter giudicare antiestetico un pertugio così discreto ed elegante??

Perché ecco, quell'attrezzo così orgogliosamente maschio che vi portate a spasso e vi misurate col righello almeno una volta nella vita, quell'attrezzo lì può essere tante cose.
Grande o piccolo
Divertente o noioso
Prestante o innocuo
Ma bello, signori miei, bello proprio no.

E poi noi donne una certezza ce l'abbiamo sempre avuta. Bionde, more o rosse, smilze o morbide, fighe imperiali o cesse ma simpatiche, lì si andava sul sicuro.
Insomma era un accessorio di serie che non era mai stato messo in discussione, andava bene in quanto tale. Al massimo ci si sbizzarriva con le acconciature, che vi garantisco, in anni e anni di spogliatoi pallavolistici ne ho viste a bizzeffe, ce n'è per tutti i gusti.

Quindi, su, non cominciamo a fare i delicatini anche li, di grazia.

Che ritrovarmi la patonza come le gote di Carla Bruni... No thanks.

venerdì 2 marzo 2012

E' piùùùù...voglia di qualcosa di buono.




NELLE PUNTATE PRECEDENTI:

Ho deciso mi metto a dieta.
E allora ogni volta che sgarro, casellina rossa nel file excel.
Ansia e fobia del rosso come un toro a San Firmino.
Allora mi metto a dieta che la mattina mangio quello che voglio e poi però ligi ligi ligi.
Ma il rientro in notturna dalla disco è considerato mattina?? Nel dubbio mi faccio un panino onto dal vero onto.
Allora facciamo che a mezzogiorno una pastasciuttina in bianco e alla sera il secondo.
Peccato che Pison ha fatto cotoletta e patatine, va beh, oggi va così.
Che poi, mi dico dopo l'ultima patatina, piuttosto che soffrire in palestra sarà più easy non mangiarsi tutta la mensa completa di cuoco no?
Da domani dieta, stavolta seriamente.
Inizio mese fiscale, inizio dieta.
Ommiodio. l'ho detto davvero? ricoveratemi.


Spunto di riflessione nr 1:
A dicembre c'è Natale. Passate le feste è un tripudio di fritture per il carnevale. Passato il carnevale è un attimo che arriva Pasqua: escalation che parte dagli ovetti piccolini che però ne stermini 5-6 alla volta, passa per l'intramontabile ovetto kinder e finisce con l'uovo da 5 kg vinto alla lotteria di beneficenza di San Qualcosa. Passata la Pasqua si entra ormai nel mood estivo fatto di aperitvi lunghi. Ma lunghi.
Il pinzimonio ha un suo perchè come estetica, ma normalmente non se lo caga nessuno e tutti tendono a scofanarsi le amica chips sorseggiando un mojito con lo zucchero di canna che ti caria i denti solo a guardarlo.
E insomma alla fine traaaak. Neanche te ne accorgi che ti stanno già propinando i primi panettoni del prossimo Natale.
Dunque per la dieta rimangono buoni forse ottobre e metà novembre.
Ma tanto la prova costume è una luce in fondo al tunnel, ti aspettano mesi di infagottamento in piumini e scialli e doppia calzamaglia.
E poi scusa, c'è da considerare il disagio psicologico della fine della bella stagione, il cambio di orario, il NECESSARIO immagazzinamento di adipe per superare il lungo freddo.

Spunto di riflessione nr 2:
Perchè i fidanzati tendono a incoraggiare le loro consorti a condividere senza remore un doppio Mac Crispy Bacon con 4 strati di formaggio giallo e una gerla di patatine?
Non sanno forse che le donne accettano, provano 5 minuti di puro godimento seguiti a ruota da una settimana di isteria e sensi di colpa??
Capisco che il lavoro di fine diplomazia in questi casi è al limite dell'impossibile.
Ma cari uomini, per noi ad ogni azione corrisponde una reazione.
E generalmente la reazione non è buona.
Pazienza è la parola d'ordine.

Spunto di riflessione nr 3:
Amore mio.
Luce dei miei occhi.
Quarto di manzo che bivacchi nel mio letto.
Non mi dire che adori le mie maniglie dell'amore quando io disperata ti espongo le mie ansie puramente femminili.
Perchè poi gioia mia io lo so che sbavazzi sulle non-maniglie dell'amore di Belen e della Satta.
E sai che c'è?
Che dalla desolazione quasi quasi mi faccio un doppio Crispy Bacon col formaggio giallo.

martedì 24 gennaio 2012

Non è bello ciò che è bello, ma comunque ciò che è bello piace.


Rientro dalla trasferta di lavoro della mia vicina di scrivania.
Colei con la quale divido la comune, a separarci per 8/10/+∞ ore al giorno solo il nostro disordine e la stoica violetta africana.

“Bla bla bla… unica nota positiva della riunione: il nuovo responsabile è un figo imperiale”
“Weh! Nome e cognome please, vado subito a controllare!” (adoro la intranet aziendale!)
“No, beh…”
“Ecco, lo sapevo, già ritratti!”
“No beh… è che è più bello che sexy…”
“Ah… tipo che è meglio se sta fermo e zitto?”
“No beh… ma non è tipo… che ti prende e ti rigira… ”
“Ah. Ci sono. È tipo marito Barilla.”
“È quel bello romantico. Quello bello ma che non ti tromba”

Ok. Capito.

Ma non è che siamo difficili eh??
È che ci disegnano così…